I Festeggiamenti

I festeggiamenti: una tre giorni mozzafiato

Dopo una settimana di “prove ufficiali”, durante la quale ci si riunisce di sera per mettere a punto il proprio canzoniere, giunge la Domenica dell’Esordio che costituisce l’inizio del triduo culminante dei festeggiamenti: la sfilata lungo il percorso stabilito corrisponde all’uscita ufficiale delle  nove quadriglie. Preceduta dal maestro, che indossa un abito di scena spettacolare, ciascuna quadriglia sfila in costume fino a raggiungere la piazza dove il Martedì Grasso si terrà l’esibizione completa; la banda accenna solo poche note del Canzoniere che deve restare segreto fino al martedì, dando spazio alla “canzone d’occasione”, scritta solitamente in dialetto sulle note di una canzone famosa. Essa ha il compito di presentare scherzosamente il tema della quadriglia e, stampata su volantini colorati, viene distribuita alla folla.

L’usanza riprende i “Cartelli dei Carri” Spagnoli che avevano il compito di spiegare al Viceré il significato dei carri allegorici: stampati su seta e consegnati alle autorità insieme a rametti fioriti, i cartelli derivavano dai “trionfi carnascialeschi” cinquecenteschi: la canzone d’occasione, dunque, ribadisce ancora una volta il legame con la tradizione spagnola a Napoli. Sempre alla tradizione folkloristica napoletana appartengono gli strumenti che vanno sotto il nome di “’o lignamme” , vale a dire tammurrelle, triccabballacche, scetavaiasse, putipù, suonati dallo stuolo dei quadrigliati quale accompagnamento ritmico alla grande e piccola banda.

Il lunedì, vigilia del Carnevale, è denominato “Lunedì del Passo”: le quadriglie sfilano senza costume, segnando appunto “il passo”, al ritmo della marcia che le caratterizza, fermandosi in postazioni stabilite lungo il percorso e concedendo al pubblico dei compaesani qualche piccola anticipazione del canzoniere, in maniera da dare così il via  a momenti improvvisati di danza da parte degli spettatori.

Il Martedì Grasso la festa viene celebrata in tutto il suo splendore: dopo aver sfilato lungo l’itinerario designato, ciascuna quadriglia, sgargiante di colori nei vestiti a tema, raggiunge le piazze eseguendo l’intero canzoniere, per poi ripeterlo nella grande esibizione finale dove la bravura del Maestro, l’originalità e la bellezza dei costumi, l’abilità musicale delle bande e la capacità della quadriglia di accordare armonicamente “’o lignamme” alla musica decreterà il vincitore dell’ambito Palio.

L’allegria, a Palma Campania, veste i colori di una sana competizione, cui fanno da degna cornice i piatti della genuina tradizione locale: non c’è casa o ristorante che nei giorni del Carnevale non prepari la lasagna e le polpette, secondo l’usanza partenopea, per non parlare di braciole e pizza di scarole, patate fritte e friarielli, fino ad arrivare ai dolci: migliacci, struffoli, chiacchiere e sanguinacci, protagonisti dell’ “abbuffata culinaria” che chiude la singolare manifestazione.